Photoshop – Lezione 7 – Funzionamento del colore
Noi tutti esser umani vediamo il mondo a colori e a meno che non siamo affetti da daltonismo, siamo in grado di distinguere una enorme quantità di tonalità diverse.
Tuttavia questa varietà non è dovuta alla presenza di “sensori” capaci di captare colori diversi, infatti il nostro occhio capta solo il rosso, il verde e il blu (in inglese RGB), e tutti gli altri colori da noi visti sono somme di onde di frequenze diverse che portano alla rappresentazione degli altri colori.
Questi tre colori quindi, ROSSO, VERDE e BLU sono quindi i veri colori primari (non come dicevano a scuola rosso, blu e giallo).
Ma questo modo di vedere non è comune solo agli umani ma anche alle macchine, o per meglio dire, l’uomo ha costruito le macchine in modo che vedessero come l’uomo e quindi inserendo un sensore che simuli l’occhio umano.
Anche i monitor sono dotati di pixel che si colorano solo con 3 colori, rosso, verde e blu (RGB) e a seconda dell’intensità dei tre colori si formano tutti gli altri.Vediamo ora come le nostre fotocamere e Photoshop gestiscono i colori
I parametri che il nostro occhio digitale (la fotocamera) utilizza per gestire il colore.
Nella finestra qui sopra vediamo segnati in rosso i parametri che il nostro occhio digitale (la fotocamera) utilizza per gestire il colore.
I tre parametri come si era detto tempo addietro hanno dei valori che variano da 0 a 255, quindi 256 valori diversi.
Come mai 256 valori… beh… questo è dovuto dal fatto che le macchine fotografiche di una volta (o le compatte attuali) catturavano la luce con una “profondità di 8 bit” per colore, quindi ogni colore può avere 256 tonalità diverse (2^8=256) e in tutto abbiamo 256x256x256=16777217 colori diversi (circa 2 milioni di colori diversi).
Questi colori son composti, come avete intuito, dalla combinazione dei tre valori in varia misura; il bianco, i grigi e il nero son composti da pari valori dei 3 colori (es. R:222 G:222 B:222 da un grigio chiaro).
Quindi avrete pure intuito che la variazione di saturazione, che potremmo definire come intensità di un colore, è dovuta dalla quantità di grigio presente all’interno della combinazione di colori.
Parlavamo poco sopra di combinazione di colori per la “creazione” di altri colori…
Esistono due tipi diversi di combinazioni o meglio detto, di sintesi.
La sintesi additiva, basata sulla luce, e la sintesi sottrattiva, basata sui pigmenti.
Per ora ci occuperemo della sintesi additiva, lasciando quella sottrattiva al momento in cui parleremo delle preparazione del file per la stampa
Ora vedremo il funzionamento della luce nella pratica
In questa immagine ipotizziamo di avere uno sfondo nero con tre fari colorati che proiettano le loro luci equivalenti ai colori primari.
Ora proviamo ad avvicinare i fari 2 alla volta e vediamo cosa succede…
Sovvraponendoli scopriamo che tutto ciò che ci han insegnato alle elementari è FUFFA!
Il rosso e il verde sommati tra di loro danno come risultato il giallo.
Ora vediamo cosa succede con gli altri colori…
Se sovrapponiamo il verde e il blu otteniamo un colore poco noto, il cyan o ciano.
Se ne sente parlare a volte in fotografia quando si fanno le stampe virate in ciano o parlando di cianografie.
Sovrapponendo il blu e il rosso otteniamo un colore simile al viola, chiamato magenta.
E sommando tutti e tre i colori insieme otteniamo il bianco… difatti la sintesi si dice additiva proprio perché avviene una “addizione” di luce che porta al bianco.
I tre colori che abbiamo ottenuto tramite la somma dei tre colori primari non vengono visti di per se dall’occhio, nel senso che l’occhio non li percepisce, ma il cervello legge puntini vicini di colori diversi come un unico colore…
vi si dovrebbe accendere una lampadina in testa… monitor, pixel, dpi, puntinismo e così via…
Una ulteriore anticipazione della sintesi sottrattiva… essa si basa sui tre colori ottenuti dalla sintesi additiva: il cyan, il magenta e il giallo.
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